
Riti arborei in Basilicata
Castelsaraceno
Il “matrimonio tra gli alberi”, in Basilicata, a Castelsaraceno si celebra durante le prime tre domeniche di giugno, in occasione della festa patronale di Sant’Antonio; è la festa della “’Ndenna”.
Castelsaraceno è “il Paese dei due Parchi”, perché posto a cavallo tra il Parco Nazionale del Pollino e il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese.
Il suo territorio a sud è delimitato dal monte Alpi, il più bel complesso montuso del Parco del Pollino, e a nord dal monte Raparo, che protegge il paese dai venti boreali, ed è circondato da folti e ombrosi boschi. Dall’aspetto impervio e selvaggio, il monte Alpi, posto a guardia dell’alta valle del fiume Sinni, lungo i suoi versanti racchiude un notevole patrimonio naturalistico che comprende diversi esemplari di Pino Loricato, specie arborea simbolo del parco del Pollino, ma ai piedi della montagna vegetano anche esemplari di Tasso ultracentenari e di Agrifoglio.
La “‘ndenna” e la “cunocchia”, un tronco di faggio e la cima di un pino, si “incontrano per la prima volta nella terza domenica di giugno, quando la loro unione è sancina davanti a pochi “testimoni”, a simbolo dell’intimità del momento.
La prima domenica di giugno è il giorno dell’“Antenna”, quando uomini guidano i loro trattori verso la locallità Favino, ai piedi del monte Alpi, nel Parco Nazionale del Pollino e, individuato il faggio più bello, tra gli altri crolla tagliato dalle motoseghe. Non meno onore, tra canti, balli e lauti pranzi, è riservato alla “cunocchia”, scelta e tagliata la seconda domenica di giugno sul monte Armizzone. Nell’uno e nell’altro caso si tira a sorte su chi avrà l’onore di trasportare al cospetto del Santo, rispettivamente, lo “sposo” e la “sposa”.
Così, la terza domenica di giugno, nella piazzetta di Sant’Antonio, sacro e profano si fondono nella magia della fede e attraverso manovre faticose e affascinanti la chioma è collocata sulla parte superiore del faggio. Dritta, la “‘Ndenna” si erge come un gigante che emerge dalla terra.
L’albero, abbattuto in occasione della Festa della Montagna, va a chi se lo aggiudica in sorte!
Museo dei culti arborei ad Accettura
Il museo dei culti arborei è un museo etno-antropologico che si trova nel comune di Accettura in provincia di Matera.
Dei culti arborei che si svilupparono nell’antichità sono rimaste poche tracce, riti matrimoniali legati ad un mondo contadino e prevalentemente animistico. Il Museo dei culti arborei di Accettura tenta di ricostruire la storia e la tipologia dei culti arborei del territorio lucano. Tra i musei etno-antropologici il museo di Accettura è forse unico nel suo genere in Europa, e a rendere ancora più prezioso il lavoro di questo museo c’è il fatto che i culti arborei sono «tipici di pochissime altre località del Mediterraneo». Tra le località che celebrano i maggi e i culti arborei in Basilicata ci sono Accettura, Oliveto Lucano, Pietrapertosa e Castelmezzano, inoltre nella zona del massiccio del Pollino a cavallo tra Basilicata e Calabria vi sono Rotonda, Viggianello, Terranova di Pollino, Alessandria del Carretto e Castelsaraceno, ed infine nel resto d’Italia abbiamo altri esempi a Ponte Nossa, Fontanella Grazioli, Pastena, Vetralla, Castel Giorgio, Baiardo, Baiano, Terrasini.
Il Museo si trova all’interno del Parco naturale di Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane e svolge anche l’attività di centro visite.
Creata già diversi anni prima, la struttura è stata inaugurata nel 2005 dal sindaco Vincenzo Amoia, e raccoglie l’eredità del professore e ricercatore Giovanni Battista Bronzini e dell’antropologo Ferdinando Mirizzi.
Il Museo possiede anche una biblioteca fornita di testi sui culti arborei in Italia e in Europa e una videoteca con filmati sulle feste del Maggio.

MUSEO VIRTUALE DELLE MASCHERE E DEL TEATRO POPOLARE
MASK VIRTUAL MUSEUM
https://museodellemaschere.org/
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